domenica 19 giugno 2011

L'irresistibile bellezza degli zombie finti




Quanti di voi nati negli anni 80 come me sono cresciuti con film horror degni di tutto rispetto?
Io personalmente ricordo ancora i racconti di Zio Tibia e rimpiango quei tempi in cui tanta originalità e creatività veniva usata in film e in tv.
Pensare ai film horror di oggi mi mette una grande tristezza.
Sarà che odio profondamente l'uso massiccio di effetti speciali che rende tutto molto più finto e meno elaborato.
Sarà che odio il genere di storie che spesso sono rappresentate.
Sarà che odio la totale mancanza di umorismo e la voglia di prendersi in giro che li contraddistingue oggi.
Devo dire che il mio interesse per gli horror è calato del tutto quando sono arrivati i remake dei film Giapponesi.
Le tematiche, lo stile e tutto il resto sono talmente lontane dal mio essere che mi hanno portato a un totale disprezzo verso i film horror, genere che ho imparato ad amare solo tramite le letture.
Eppure, ringraziando gli dei del caos, esistono i dvd e posso rivedermi i vecchi film quando mi pare.
Ve lo dico chiaramente, sono un estimatore dei film di Carpenter e della serie "La Casa".
In questo spazio d'incubo vorrei dedicarmi solo alla serie La Casa.
Cosa rende questa serie di film semplicemente geniale?
Tutto a mio dire!
Ogni centimetro di questa pellicola trasuda genialità!
La storia è originalissima tanto per dirne una!
Il Necronomicon, libro malvagio e infame, capace di richiamare entità malevole, infide e crudeli è il cardine attorno cui ruota la storia.
Il protagonista è Ash, un giovane fesso chiamato a combattere il male armato solo di un fucile a canne mozze e di una motosega.
E' impossibile non adorarlo e immedesimarsi con lui!
Altro punto di forza del film è il suo umorismo nero.
Ridere con zombie e morti ammazzati non è mai stato più facile!
I colpi di scena in effetti saranno spesso seguiti da situazioni grottesche e piene di umorismo nero.
Memorabili sono le scene in cui Ash lotta con la testa della sua ragazza, il duello che ingaggia con la sua mano posseduta o la scena in cui tutta la casa ride.
Insomma una serie che non mancherà di stupirvi e di farvi trascorrere piacevoli momenti!
E poi vogliamo parlare del fascino tutto posticcio degli zombie?
Attori truccati si alterneranno a bamboccioni mossi in motion capture (o almeno credo) in un turbine di morte e violenza.

Discendere nella follia e negli abissi del terrore non è mai stato così divertente!

venerdì 17 giugno 2011

La poetica di Neil Gaiman

Adoro Neil Gaiman, dico davvero penso sia uno degli scrittori che meglio riescono a immergermi in una dimensione sognante e realistica al tempo stesso.
E' incredibile quanto di me trovi nei suoi libri e nei suoi fumetti.
E' il suo incredibile talento nel fondere dimensioni lontane, vere, verosimili, irreali o impossibili a renderlo un grande.
Aggiungiete la sua capacità di sovrapporre tutto questo ad una "normale quotidianeità" e capirete perchè è tra i miei scrittori preferiti.
Gaiman è come una gazza ladra: ruba idee e concetti provenienti dalla cultura classica, dalla mitologia, dal teatro, dalla cronaca e li unisce per creare la sua originalissima dimensione.
Se seguite il sottile filo che unisce The Sandman ad altre opere come Nessun Dove, American Gods, I ragazzi di Anansi, non potrete fare a meno di rimanere influenzati dalla sua poetica.
Antichi dei vagano sulla terra, ormai ombre sbiadite del loro antico potere, rigettate da un mondo vuoto, privo di quella visione mistica e intensa che invece una volta lo pervadeva.
Persone comuni e tuttavia speciali sono chiamate dal destino e troveranno dentro di loro il coraggio e la forza che le farà diventare degne degli eroi mitologici ormai dimenticati.
Come non si può amare alla follia tutto questo?
Ma se non bastasse le atmosfere create da Gaiman sono pervase dall'orrore e dal terrore dell'improbabile.
Chi può sapere quale sia il segreto del successo di uno scrittore?
Cosa si cela dietro gli occhiali da sole di un individuo?
Quale sogni pervadono la testa del nostro micione che dorme tranquillo davanti al camino?
E' incredibile, nonostante sia già passato attraverso queste  atmosfere provo tutt'ora curiosità e sorpresa ripensandoci.
Anche se ho adorato la trama, i personaggi, le atmosfere e la prosa di Gaiman forse quello che ho adorato di più è stata la sua capacità di raccontare una realtà diversa dalla nostra ma tranquillamente sovrapponibile.
La magia dei suoi scritti quindi non si ferma nelle pagine, ma si espanderà come un incantesimo, donandoci la capacità di vedere quello che ci circonda con un occhio diverso, forse leggermente più irrazionale ma di sicuro in grado di vedere oltre le porte della realtà, scavalcandola, dandole sfumature e toni diversi, ora caldi e avvolgenti ora freddi e cupi.
Lasciatevi quindi trasportare dalla poetica di Gaiman, abbandonate il regno della realtà, materiale , freddo e distaccato, guardate tutto con occhi nuovi e scoprite la magia che fuoriesce dalla parole ed entra nel vostro cuore.

Concludo ringraziando la mia stupenda ragazza, la mia lettrice e critica (ma è troppo buona, lo dico sempre io) numero 1!
Grazie amor mio, senza di te nemmeno la magia degli scritti di Gaiman basterebbe a rendere tutto magico e speciale come quando ci sei te!

giovedì 16 giugno 2011

Letture estive: l'ardua scelta dell'improbabile

Nonostante stia attraversando un periodo di crisi del lettore in cui non ho voglia di leggere nulla, sto cercando qualcosa da leggere per questa estate.
Sul comodino attualmente ho:

-L'Italia dei secoli bui
-Storia dell'Inquisizione Spagnola

E mi pare basta.
Nonostante tutto vorrei leggermi anche altro per cui ho optato per i seguenti due titoli:

-Storie di VampiriSono raccolti in questo volume oltre settanta tra romanzi brevi e racconti di vampiri: storie di sangue, amore e morte in cui il Principe delle Tenebre è il protagonista assoluto. L'antologia contiene la letteratura nota e meno nota sull'argomento, riscoprendo autori che già prima del celebre "Dracula" di Stoker avevano creato storie di vampiri e proponendo i racconti di tanti altri che, sulla scia del famoso "pallido Conte" e di un ricchissimo repertorio cinematografico che ne ha immortalato la figura sul grande schermo, hanno appassionato i lettori fino ai nostri giorni. Nonostante questa raccolta sia quanto mai varia ed eterogenea, è interamente percorsa da quell'inconfondibile brivido di terrore che solo la figura del vampiro sa così abilmente suscitare.


Devo dire che questo mi prende molto, vuoi perchè adoro leggere racconti dell'orrore d'estate, vuoi perchè adoro lo sghignazzante nosferatu della copertina, vuoi per il prezzo ridottissimo e perchè consiste in racconti brevi.
Insomma penso proprio che lo prenderò visto tutti questi punti positivi.

-Il mistero delle cattedraliFulcanelli non è più. Eppure il suo pensiero è rimasto, ardente e vivo, chiuso per sempre in queste pagine come in un santuario, e questa è la nostra unica consolazione. Grazie a lui, la Cattedrale gotica ci confida il suo segreto. E non senza sorpresa né emozione apprendiamo in che modo fu tagliata, dai nostri antenati, la prima pietra delle fondazioni, gemma abbagliante, più preziosa dello stesso oro, e sulla quale Gesù fondò la sua Chiesa" (dalla prefazione di Eugène Canseliet). Il libro è proposto in una nuova edizione italiana, con i disegni originali di Julien Champagne.

Questo titolo mi ha sempre incuriosito.
Certo non è per niente economico e potrei anche rompermi le balle dopo poche pagine però è sicuramente da tenere in considerazione.
Vediamo un pò....

Infine avrei anche un paio di libri sui Templari da leggere...




mercoledì 15 giugno 2011

L'ombra del Vampiro

Giusto ieri, con la mia ragazza, mi sono rivisto "L'ombra del Vampiro" lo splendido film di una decina di anni fa che riporta in auge la figura di Nosferatu.
Tra i tanti film sui vampiri usciti questo, a mio dire, è l'unico che offre uno spettacolo originale (ci sarebbe potuto anche essere "Io sono Leggenda", peccato che i vampiri del libro siano diventati simili a zombie nel film).
Il film parla... del film Nosferatu appunto, il capolavoro di Murnau prendendo come per vera una leggenda circolante sull'attore Max Schrek che lo vorrebbe un vero vampiro.
Il conte Orlok, protagonista del film e ispirato al Dracula di Stoker, si manifesta in tutto il suo mostruoso fascino in questa pellicol, a non saranno infatti i soli attori a rimanere sconvolti dalle apparizioni del mostro ma anche noi spettatori, di fronte a cotanto mostruoso splendore, non potremo fare a meno di reprimere un moto di disgusto.
Orecchie a punta, carnagione pallida, cranio pelato, unghie delle mani lunghissime e una mimica che è un misto tra un goffo galateo e una repressa mostruosità, ecco come si presenta il Nosferatu, il non morto, rigettato dal mondo dei morti per portare sventura su questo mondo malato.
Ma il vero mostro è Nosferatu o è colui che scende a patti con il povero diavolo, ormai ombra di quello che era un tempo e ritiratosi dalle scene?
La risposta alla fine del film che sono sicuro amerete a patto però di rigettare con forza la figura del vampiro tanto in voga ultimamente (qualcuno ha detto twilight?).

martedì 14 giugno 2011

Quando i fantasmi fanno morire... dal ridere però

Quante volte le storie sui fantasmi vi hanno fatto rimpiangere di essere nati e di ritrovarvi in un vicolo oscuro, avvolti dalle ombre con uno spiffero gelido sulla nuca che sembra dirvi "non importa quanto veloce corri, ti prenderemo"?
A me spesso e volentieri.
Ma non sempre queste storie vi faranno morire dal terrore... a volte potrebbero farvi ammazzare dal ridere.
E' il caso del libro "Storie di fantasmi per il dopocena" del grande autore Jerome K. Jerome  (lo stesso di "Tre uomini in barca" ignoranti!).
Al giorno d'oggi siamo così fortunati da trovarlo gratuitamente su internet QUI e potercelo assaporare senza pensare ai soldi che abbiamo speso e con cui si ingozzerà il nostro simpatico libraio.
Il libro è un insieme di racconti brevi, ispirati dall'alcool e dallo spirito natalizio, in cui i fantasmi, il già citato alcool, lo zio Scroggins e altri personaggi di dubbia fama tenteranno di farci strozzare dalle risate.
Ah ah, sarà il vostro ultimo sussulto mentre vi accascerete incapaci di riprendere respiro.
Non è la migliore pubblicità ma io sono sopravvissuto quindi potreste sopravvivere anche voi... ma molto più probabilmente non sarà così e in caso dovrete resistere alla tentazione di accoppare qualche solista di cornetta gustandovi il suo terribile supplizio!
Insomma, per tutti i diavoli degli inferi, spero che abbiate cliccato e che ora stiate leggendo il libro, anzichè leggere i miei deliri.

lunedì 13 giugno 2011

L'irresistibile fascino delle vecchie dimore sacre

Vi è mai capitato di andare in giro di notte, con la macchina, in una strada deserta e immersa nella natura e vedere spuntare dal nulla facciate di antiche chiese?
A me spesso (sono favorito per la collocazione geografica) e ogni volta rimango ipnotizzato da tanto splendore notturno!
Le chiese, le cattedrali, le abbazie, i monasteri ma anche le rovine antiche pagane sono avvolte dal fascino irresistibile dei secoli che poggiano sulle loro architravi.
Entrare in una chiesa antica è un'esperienza che a volte può rivelarsi speciale.
Il fitto intreccio di sculture nella roccia con demoni, draghi e mostri che escono dalla pietra per affrontare cavalieri e santi, avvolti nella luce e nelle ombre, gli archi e le volte che disegnano complicate geometrie sul suffitto, l'odore sacro dell'incenso e quello dell'umidità che assedia la struttura... adoro tutto questo.
Ma l'esperienza sensoriale è accompagnata anche da quella illusoria e suggestiva che coglie il visitatore: se ci si concentra è facile sentire i fantasmi dei monaci che si lamentano per le punizioni, recitano preghiere o scribacchiano su antichi fogli, i canti pagani degli antichi romani nei templi e nelle necropoli che accompagnano il morto, i ratti che ovunque girano e contaminano con la loro presenza l'ambiente, i santi, con i loro reliquiari in bella mostra, i guerrieri sepolti, i nobili, i re e via dicendo, in un turbine di emozioni inquietanti e antiche al tempo stesso.
In effetti, anche ai nostri giorni privi di spiritualità, questi posti esercitano ancora molto del loro antico potere.
Pensiamo ad esempio ai monasteri in cui vengono praticati ancora gli esorcismi, in cui la lotta tra le forze del bene e quelle del male viene combattuta... e chissà che le empie presenze non rimangano intrappolate tra quelle quattro mura pronte a ghermire qualche innocente visitatore... scusate sto divagando in effetti preso a mia volte dalle fantasie che ho suggerito poco prima.
Personalmente adoro i doccioni o gargoyle o come preferite, che si affacciano minacciando i passanti o semplicemente desiderosi di vomitare su qualche cranio pelato.
E ancora i reliquiari, le ossa incrociate, i crani anneriti e invecchiati... come si può resistere a cotanto splendore macabro?
Una menzione a parte meriterebbero le storie di fantasmi a cui ho accennato prima.
D'altra parte nessun luogo sacro che si possa rispettare può fare a meno della presenza sacrilega di anime perdute e terrorizzate...

Quando il germe dello scrittore covava in me

Oggi sono passato a trovare mia nonna e mi ha mostrato un foglio scritto da me alle elementari e, sorpresa delle sorprese, conteneva un racconto breve sui lupi mannari!
A quanto pare sin da piccolo covavo sinistri interessi!
Comunque il racconto non è niente di che però mi ha fatto sorridere pensare che già da bambino scrivevo di lupi mannari e di detective (che in questo caso si chiama Sherlock Holmes giustamente!).

domenica 12 giugno 2011

Recensioni DC Leaguers: Sandman- Le Terre del Sogno

Tempo fa ho scritto per il sito DC LEAGUERS delle recensioni per Sandman.
La prima è relativa al ciclo intitolato "Le Terre del Sogno" e la potete trovare QUI.



Mi raccomando visitate anche il forum perchè è pieno di gente che si impegna e che vi aiuterà ad orientarvi al meglio possibile con i fumetti!

sabato 11 giugno 2011

William Blake: visioni celesti e versi tenebrosi

Ricordo che da ragazzino, durante gli studi del liceo, adoravo letteralmente immergermi nei poeti inglesi.
William Blake
Lord Byron, Shelley (moglie e marito), Keats, Coleridge, Wordsworth e molti altri rappresentavano per me una valvola di sfogo durante le giornate di studio (mai intenso comunque, non temete!) e la noia giornaliera.
E' incredibile quanto mi sentivo vicino a questi poeti e allo stesso tempo lontano dai nostri autori, che trovavo noiosi, pesanti e assolutamente inutili.
Ora che ci penso lo penso anche oggi.
E così durante le mie ore di inglese per me era un piacere ascoltare la lezione.
Se ci penso, anche oggi ho rotto le scatole alla mia ragazza parlandole di questi poeti, e non di rado profetizzo per me la stessa fine che fece Pierce Shelley.
Comunque, il post in questione non è stato aperto tanto per parlare delle mie fesserie giornaliere, ma  piuttosto per parlare di uno dei miei autori preferiti William Blake.
Non starò a tediarvi con vita, morte e miracoli del poeta, per quello esiste wikipedia, ma voglio per lo più parlarvi del grande potere di Blake di evocare con i suoi dipinti e le sue parole, atmosfere ancestrali e visionarie.
The Great Red Dragon and the Woman Clothed with the Sun
Tanto per la cronaca, lo stesso dipinto che fa da sfondo al titolo del blog è un dipinto di William Blake, si intitola "The Great Red Dragon and the Woman Clothed with the Sun" e lo trovo piuttosto adatto al suo compito.
Blake in effetti in questo dipinto mostra la sua grande capacità evocativa.
Io personalmente lo adoro ma penso che questo si era già capito.
Nonostante adori il Blake pittore, non posso dimenticare che ho cominciato a conoscerlo grazie alle sue poesie che credo anche oggi siano studiate migliaia di scansafatiche a scuola.
La mia preferita, ed è anche una scelta banale lo ammetto, è "The Tyger"  facente parte dei "Canti dell'esperienza".
E' semplicemente sublime nel descrivere la ferocia e la pericolosità della tigre...
Per chi non la conoscesse eccola qui in tutto il suo splendore.


Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?
In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes?
On what wings dare he aspire?
What the hand dare seize the fire?
And what shoulder, and what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? And what dread feet?
What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain?
What the anvil? What dread grasp
Dare its deadly terrors clasp?
When the stars threw down their spears,
And water'd heaven with their tears:
Did He smile His work to see?
Did He who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Dare frame thy fearful symmetry?

Adoro questa poesia, anche leggendola è piena della potenza della tigre (per fortuna non ho detto dell'occhio della tigre).
Purtroppo la mia conoscenza non è andata molto oltre a quella scolastica ma, nonostante tutto, ho letto anche altre poesie.
Ed ecco la mia seconda poesia preferita, che non ho messo a pari merito con "The Tyger" solo per motivi affettivi.
Il titolo è "I saw a Chapel".
I saw a chapel all of gold
That none did dare to enter in;
And many weeping stood without,
Weeping, mourning, worshipping.

I saw a serpent rise between
The white pillars of the door,
And he forc’d & forc’d & forc’d –
Down the golden hinges tore,

And along the pavement sweet,
Set with pearls & rubies bright,
All his slimy length he drew,
Till upon the altar white

Vomiting his poison out
On the bread & on the wine.
So I turn’d into a sty
And laid me down among the swine.
Il serpente che vomita il suo veleno corrompendo l'altare è semplicemente un'immagine troppo attuale per non adorarla.
Blake insomma è stato un grande sognatore che ha avuto la capacità non comune di traghettare le sue visioni nel mondo reale.
Assolutamente consigliato a tutti!


Hellboy: genesi del mito

Parliamoci chiaro, per me Hellboy è un capolavoro ed è il mio fumetto preferito insieme a The Sandman e La Spada Selvaggia di Conan.
Ero solo un ragazzino con la testa piena di fantasie misteriose (colpa del maledetto Giacobbo che nelle prime edizioni di Stargate e di Voyager faceva dei servizi geniali) appassionato di occulto e magia quando sono venuto a conoscenza dell'esistenza di un fumetto che univa insieme ironia, avventura, azione, mistero, demoni, continenti scomparsi e chi più ne ha più ne metta.
Ho comprato il primo numero.
L'ho letto la sera stessa.
Quella notte è nato il mio grande amore per il fumetto e la mia stima sconfinata per Mike Mignola, autore di storie e disegni.
Leggendo tutti i volumi di Hellboy si ha la sensazione che Mignola sia riuscito a realizzare le fantasie del più assiduo fan dell'horror e che sia riuscito a miscelare sapientemente le atmosfere cupe e macabre di Poe con gli orrori cosmici di Lovecraft.
Certo, potrei sembrare folle a paragonare un fumetto a due mostri sacri della letteratura, eppure Mignola in Hellboy riesce a fondere i due universi narrativi simili, ma allo stesso tempo estremamente distanti, dei due scrittori.
Provare per credere e vi assicuro che non rimarrete delusi.
Ma Hellboy non è solo questo ma è molto ma molto di più!
E' anche pieno di: nazisti folli, robotizzati e decisi a tutto pur di far tornare il Reich al potere di un tempo, maghi dalle ambizioni oltre la loro portata che giocano con poteri cosmici e incapaci di controllarli, spiriti che provengono dal folklore di mezzo mondo, che saranno di aiuto ma che più spesso saranno un ostacolo per il nostro amico rosso.
E ancora ci sono vampiri, fantasmi, licantropi, alieni, demoni, diavoli, scimmie naziste, cacciatori selvaggi e via dicendo in un turbine di orrore e ironia che risulta irresistibile!
A tutto questo aggiungiamo la grande capacità narrativa di Mignola che sia tramite la sua sceneggiatura ma soprattutto grazie al suo tratto inconfondibile, regalandoci un capolavoro da tutti i punti di vista.
Insomma, tirando uno straccio di conclusione, per me Hellboy non sfigurerebbe affatto in mezzo ai volumi di Lovecraft e di Poe (ma sfigurerebbe tantissimo insieme a quelli di King, ma vabbè lasciamo stare è un discorso a parte, non simpatizzo affatto per il "re").

venerdì 10 giugno 2011

Il Vampiro: preludio notturno.



Come primo post voglio proprio cominciare dalla figura del vampiro.
Non me ne importa nulla se è ora è in voga grazie a prodotti di dubbio gusto (Twilight e tutte le altre fesserie sui vampiri), è una figura con cui sono cresciuto e che mi ha cresciuto a sua volta.
Sin da piccolo mi ha affascinato questa figura anche se la relegavo al vampiro rappresentato da Bela Lugosi, ovvero il gentiluomo con i capelli impomatati all'indietro, vestito in modo elegantissimo e con il lungo mantello nero.
Per molti anni la figura del vampiro per me è stata associata a questo personaggio... poi in primo o secondo liceo, durante una punizione per lo scarsissimo rendimento scolastico in cui non potevo toccare né computer né televisione, mi accostai al libro di Bram Stoker e fu amore a prima lettura!
Adoro questo libro, l'ho vissuto dalla prima all'ultima pagina e rimpiango di non poter provare di nuovo lo stupore irripetibile della prima lettura.
Per chi non lo sapesse, e scommetto che tra i vari cultisti dei vampiri del giorno d'oggi non lo sanno in molti, il libro è scritto in forma epistolare, in cui ogni capitolo è tratto da una pagina di diario o da una lettera dei protagonisti.
E' incredibile come ci si possa ritrovare coinvolti nella vicenda, come ci si senta parte dell'orrore e sia impossibile staccarsi dal vortice di malvagità e terrore il cui centro è il vampiro protagonista/antagonista dell'intera vicenda.
E così conobbi il vampiro per antonomasia, il conte Dracula, nobile e ricco possidente, feroce condottiero, difensore della cristianità maledetto da Dio.
Come non ci si può innamorare di un personaggio così?
Pensare che un tempo la famiglia dei vampiri era rappresentata da questi mostri, dal carisma imponente, capaci di efferatezze incredibili eppure anche così tragicamente umani mi mette una grande tristezza per il semplice fatto che oggi, quando si parla di vampiri, viene in mente la saga peggiore di tutti i tempi.
E dire che ce ne sono stati di tentativi di portare i vampiri al loro antico splendore.
Ma torniamo a noi, non è il caso di mettermi a fare il vecchio malmostoso!
Dopo l'incontro con il principe delle tenebre, mi imbattei in un altro grande vampiro, protagonista di un libro e un film stupendi.
Mi sto riferendo ovviamente a Lestat de Lioncourt.
Lestat, come molti sapranno, è uno dei personaggi dei libri di Anne Rice.
Personalmente non ho mai letto i suoi libri, escluso Intervista con il Vampiro, ho preferito dedicarmi ad altre letture sul tema (ne parlerò in seguito), ma devo dire che il film e il libro sono piuttosto piacevoli e coinvolgenti e indagano a fondo la natura vampirica e il modo in cui possa influire sulla natura di un essere umano.
Lestat è il classico vampiro malvagio fino al midollo, che accetta la sua natura fino in fondo, che gioisce della sua maledizione fregandosene altamente della sua anima.
Più o meno nello stesso periodo comincia a vedere un telefilm leggendario: Buffy l'ammazzavampiri.
In questo film, a parte Angelus e Spike, i vampiri sono degli scarsoni clamorosi, con una intelligenza a dir poco limitata e poteri che non vanno molto lontano dal saper andare in polvere quando centrati da un paletto.
Però la serie è divertente, coinvolge, merito anche di Sarah Michelle Gellar sogno erotico durante l'adolescenza del sottoscritto, e ogni volta che mandavano un episodio non potevo perdermelo.
Buffy, con i suoi vampiri scarsoni mi ha accompagnato fino agli ultimi anni del liceo.
E poi venne il giorno in cui conobbi il gioco Vampire: the Masquerade: Redemption.
Il gioco è semplicemente fantastico!
Non solo ha un gameplay divertente ma ha una colonna sonora incredibile e una grafica stupenda per il periodo.
Ma soprattutto ha una trama di una bellezza stupefacente.
Passo dopo passo accompagneremo il protagonista della vicenda, Christoph Romuald, nella sua personale ricerca del suo amore perduto.
Attraverseremo l'Europa, combatteremo centinaia di nemici, apprenderemo conoscenze proibite e passeremo attraverso oltre mille anni di storia per ritrovare l'amore della vita e della morte.
C'è da rimanerci secchi con questo gioco per quanto è coinvolgente, poetico, romantico, triste e delicato in un certo qual modo.
Successivamente, si parla di pochi secondi dopo l'acquisto del videogioco, appresi che quel gioco era tratto da un gioco di ruolo cartaceo chiamato Vampire: the Masquerade.
Trovai tutto quello che potevo su questo gioco e fu amore a prima vista... un amore che nemmeno le versione successive del gioco potranno mai distruggere.
E' così che mi avventurai nel più dettagliato, coinvolgente e appassionante gioco di ruolo cartaceo della storia!
Leggere il manuale significa entrare in una versione della storia similissima alla nostra eppure, come tutto il Mondo di Tenebra, diversa e appassionante.
Entreremo in un mondo fatto di intrighi, misteri e orrori dal quale difficilmente ci si potrà staccare.
Da quel giorno niente è stato più lo stesso, pochi altri universi narrativi mi hanno preso così tanto (Conan e Solomon Kane, Hellboy e Sandman e poi non me ne vengono in mente altri) e non mi sono più staccato da queste atmosferi lugubri, pericolose, nere fino al midollo eppure dense di romanticismo, passione e grandi personaggi...

Ritratto dell'eroe da giovane

Sono sicuro che nessuno leggerà questo post quindi potrei fregarmene e scrivere tranquillamente quello che mi passa per la testa.
A mio modo di vedere le cose si può leggere la realtà in due modi: il primo modo, che è anche il meno immediato e decisamente il più noioso, è quello di vedere la realtà come un insieme di fatti razionali, che trovano spiegazioni logiche e spesso prive di fascino.
E' un modo che comunque ha i suoi pregi in quanto ci permette di non soccombere alle nostre fantasie e riuscire in qualche modo a sopravvivere alla dura realtà.
Il secondo modo, che per me è anche il più esaltante, consiste nel vedere la realtà fusa al sogno.
E' così che prendono vita le suggestioni e visioni che rendono più piacevole il duro campare giornaliero.
Per quanto sia rassicurante il pensiero razionale (e comunque è necessario e giusto dedicarsi solo a questo a volte) il pensiero romantico vivacizza i colori, rende il flusso di pensieri più piacevole e cosparge di briciole di avventura l'esistenza che altrimenti, senza questa aspetto, risulterebbe noiosa ed essenziale.
Quindi di cosa tratterà questo blog?
Al momento non ne ho idea, cercherò di basarlo su alcune mie passioni che possono essere storie di mostri nel folklore, di vampiri (no non quelli di Twilight), licantropi e via dicendo, fino a passare a libri, poesie, fumetti (Sandman, Hellboy ecc vi dicono niente), giochi di ruolo (adoro Vampiri) e così via.
Tutti saranno però legati da un unico tema: il sogno, nella sua parte più oscura e tenebrosa (perchè sennò non mi diverto), che si intreccia con la realtà.

Benvenuti!