domenica 11 marzo 2012




"Mi sono chiesto più volte se la maggior parte della gente si soffermi a riflettere sul significato dei sogni, che a volte è clamoroso e comunque appartiene a un mondo di oscurità e mistero.
E se la maggioranza delle visioni notturne non è che il debole e fantastico riflesso delle nostre esperienze di veglia- checché ne dica Freud col suo puerile simbolismo - ve ne sono altre il cui carattere etereo e ultraterreno non consente interpretazioni ordinarie, ma i cui effetti inquietanti, vagamente eccitanti, sembrano aprire uno spiraglio su una sfera d'esistenza materiale non meno importante di quella fisica, e tuttavia separata da quest'ultima per mezzo di una barriera impenetrabile.
La mia esperienza non mi consente di dubitare che l'uomo, una volta abbandonata la coscienza terrena, si trasferisca in una dimensione incorporea e profondamente diversa da quella che conosciamo; una dimensione di cui, una volta svegli, rimangono solo vaghissimi ricordi.
Da quei frammenti incerti e confusi possiamo intuire  molte cose, ma provarne nessuna.
Possiamo supporre, ad esempio, che la vita, la materia e l'energia come il mondo le conosce non siano costanti nei sogni, e che il tempo e lo spazio non esistano come li concepiamo da svegli.
A volte penso che questa esistenza meno materiale sia quella autentica e che la nostra vana presenza sul globo terracqueo sia di per sé un fenomeno secondario o puramente virtuale"

da "Oltre il Muro del Sonno"

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